Lilliana Comes espone all’ Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen 12 Aprile -14 maggio 2011
“L’Unità dell’arte, l’arte dell’Unità tra cambiamento ed evoluzione”
Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen
Arte contemporanea italiana
Uniti nell’arte.
Arte che unisce, arte che crea dialogo e confronto: è questo lo spirito della mostra “L’unità dell’arte, l’arte dell’Unità tra cambiamento ed evoluzione”, l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, diretto dalla Dottoressa Clara Bencivenga Trillmich, in collaborazione con l’Addetto, Dottor Emilio Canu e il loro Gruppo di lavoro, che desidero ringraziare per la professionalità e l’entusiasmo dimostrati fin dall’inizio del progetto, ospita questa mostra curata da “Italia Arte” e dall’Associazione Culturale Galleria Folco, con la collaborazione di Geodis Wilson, Associazione Culturale Galleria Cassiopea di Roma e Premio Excellence. L’esposizione gode del prestigioso Patrocinio di “Esperienza Italia 150°”, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore, Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino e intende creare un percorso attraverso le opere di giovani talentuosi artisti e maestri ormai affermati, all’insegna della ricerca e della sperimentazione su stili e materiali. La mostra, appositamente creata per l’Istituto di Cultura di Copenaghen e avrà carattere itinerante e selezionerà strada facendo nuovi autori e nuove opere, toccherà le tre città simbolo dell’Unità nazionale, vale a dire Torino, Firenze e Roma, oltre ad alcune sedi rappresentative dell’opera. Il tema del mutamento, della sperimentazione, del cambiamento dell’arte di oggi rispetto al passato è quindi interpretato con una selezione, anche simbolica, degli artisti e delle opere scelte. Gli autori provengono infatti da molte regioni italiane, con le loro tradizioni e le loro culture, diverse e allo stesso tempo unite in un’espressione identitaria nazionale che negli anni ha plasmato l’arte e la creatività del nostro Paese. Il filo conduttore dell’unità tra i nostri connazionali prosegue nell’accostare, ai diversi artisti italiani, anche maestri provenienti da alcuni tra i maggiori Paesi esteri, che nella storia hanno accolto molti italiani in una diaspora “obbligata”, oppure scelta, per varie motivazioni sociali e famigliari, offrendo comunque loro una vita e una Terra nuove, pur mantenendo un forte legame con la Patria. Tra questi, l’Argentina, la Germania, la Francia, l’Inghilterra, il Giappone: Paesi simbolo di un’Italia in qualche modo costretta a “dividersi”, per ritrovarsi infine riunita nello spirito, nel ricordo, nella memoria e, oggi, anche nell’arte e in un presente ormai multiculturale e multirelazionale.
Guido Folco, Direttore “Italia Arte”